Diaro dall'Asti Rescue Game 2018

Scritto da Maria Giulia

Siamo arrivati circa alle 7.30 ad Asti nella sede della Croce Verde, organizzatrice dell’evento.

Dopo aver fatto l’iscrizione abbiamo incontrato il nostro accompagnatore Giovanni, volontario della CV di Asti, che è rimasto con noi per tutta la giornata per aiutarci ad orientare in città per raggiungere i vari scenari e rispondere alle nostre domande.

Dopo l’arrivo e il riconoscimento di tutte le squadre sono state fatte le presentazioni e i ringraziamenti e organizzato un briefing dei team leader, poi è partita la gara. 

Nella mattina abbiamo affrontato cinque scenari:

* La prima missione che ci è arrivata era “PC01V”, ovvero un traumatico in luogo pubblico. Scesi dall’ambulanza la prima cosa che abbiamo visto è stato uno scooter a terra davanti alla porta di un bar, la proprietaria molto agitata ci ha accompagnati dentro dove abbiamo trovato una persona prona con il casco indossato. I presenti ci hanno riferito che era entrato, accusando dolore, per poi cadere a terra. Lo abbiamo girato, rimosso il casco e si presentava in arresto cardiocircolatorio, quindi abbiamo agito secondo protocollo iniziando le manovre di rianimazione. Dopo due scariche e tre cicli sono ricomparsi segni di circolo e respiro, seppur debole. Sempre supportando la respirazione, lo abbiamo spinalizzato e caricato in quanto l’ALS non era disponibile. Nel mentre tre di noi erano impegnati sul motociclista, il quarto è rimasto vicino ai presenti per tranquillizzarli e valutare la loro condizione.

* Il secondo intervento si è svolto in un bosco. Due amici che stavano andando a caccia sono stati aggrediti da un cinghiale, uno è rimasto ferito cadendo in un fosso abbastanza grosso. Dopo esserci accertati della sicurezza della scena siamo intervenuti. Uno della squadra si è occupato dell’amico non ferito, avvertendo le forze dell’ordine in quanto aveva un fucile in mano. Gli altri tre si sono occupati dell’immobilizzazione e del recupero dal fosso dell’altra persona. Non è stato semplicissimo lavorare a causa della posizione del ferito e del terreno impervio, ma nonostante questo abbiamo ottenuto il punteggio massimo da entrambi i giudici e ricevuto i complimenti dalla vittima che si è sentita in ottime mani e ben legato all’asse spinale nonostante l’uso delle cinghie, di cui erano scettici, in sostituzione al ragno (come da nostro protocollo).

* La terza scena si trattava di un signore con ematemesi in uno studio medico. Uno di noi si è dovuto occupare dell’amico del paziente, in quanto non ci permetteva di lavorare, e di un bambino in stato di shock in sala d’attesa. L’unica cosa che abbiamo potuto fare è stato ricavare informazioni su segni e sintomi, patologie pregresse, allergie, terapie in atto e ultimo pasto del paziente direttamente e dal medico presente, che ovviamente ci ha accompagnati in pronto soccorso.

* Il quarto scenario era sito in un battistero. Si trattava di due muratori feriti mentre lavoravano. Il meno grave camminava e ci ha accolti e accompagnati dal suo collega, il quale invece era seduto contro un muro con una sospetta frattura ad entrambi i polsi. Il primo è stato medicato mentre il secondo è stato immobilizzato con l’ausilio dell’estricatore xt e poi della spinale. Non avendo più steccobende piccole nel kit in ambulanza abbiamo dovuto utilizzare una steccobenda di fortuna per il secondo polso.

* L’ultimo intervento della mattina si è svolto in piazza dove una macchina aveva investito un ragazzo di 18 anni in bicicletta, il quale era rimasto con le gambe sotto l’auto. Lui presentava una frattura esposta alla tibia è una possibile frattura al bacino, abbiamo quindi proceduto immobilizzando il ragazzo con la scoop mentre uno di noi si occupava della signora che guidava sia dal punto di vista sanitario che psicologico. 

Durante la pausa abbiamo avuto modo di parlare con i simulatori, giudici e truccatore della scena e confrontarci sui presidi che utilizziamo e le differenze fra i nostri e i loro protocolli.

Nel pomeriggio abbiamo affrontato altre tre prove:

* La prima era una simulazione di maxi emergenza. In un cinema era scoppiata una bomba ed erano rimaste ferite circa cinquanta persone. Il team leader ha comunicato alla centrale la situazione utilizzando il methane, dopodiché abbiamo proceduto rastrellando l’area e facendo triage secondo il metodo start. 

* Sulla scena seguente abbiamo trovato un bambino che ci ha accompagnati nel bagno della sua casa, lì abbiamo trovato sua madre che dopo un malore cadendo si era tagliata il mento. Nel mentre raccoglievamo le informazioni sulla signora e procedevamo all’immobilizzazione e uno di noi si occupava del bambino, la casa ha iniziato a tremare. Ci siamo immediatamente messi in sicurezza, portando con noi la mamma e il bimbo, e il team leader ha avvisato la centrale operativa dell’evoluzione della scena, che si è conclusa molto bene.

* L’ultima prova che abbiamo affrontato è stata una donna giovane, di nazionalità non italiana che viveva con la sorella minore in un capannone con un materasso a terra. La donna non voleva uomini vicino, quindi la valutazione è stata fatta dall’unica donna presente nell’equipaggio. Nel frattempo il team leader faceva comunicazione alla centrale operativa delle condizioni in cui versava la famiglia. All’improvviso le acque si sono rotte, ma il liquido era tinto quindi il feto in sofferenza. Dopo aver aggiornato la centrale, abbiamo caricato la donna, portando con noi la sorella in quanto minorenne, e partiti per l’ospedale.

Alla fine delle prove siamo tornati in sede alla CV in attesa della classifica finale.

Ad un certo punto hanno iniziato a numerarci senza però rivelarci il motivo.

Hanno poi chiamato i team leader per fare un debriefing e valutare eventuali contestazioni... Loro sono poi tornati indietro dicendo di prepararsi nuovamente per una prova a sorpresa: una maxi emergenza, incidente di un autobus con circa 40 persone coinvolte.

Siamo rimasti soddisfatti di come sia andato il torneo nonostante qualche penalizzazione dovuta anche ai protocolli diversi fra la nostra regione e il Piemonte. Siamo riusciti a gestire tutti gli scenari che ci sono stati presentati e a terminare le prove nei tempi stabiliti. La squadra ha funzionato, molto affiatata. Il team leader ha coordinato in modo ottimo il team, guidandolo e condividendo tutte le decisioni. 

Anche se non abbiamo vinto è stato un momento di divertimento e un’occasione per imparare sempre cose nuove. Inoltre siamo molto soddisfatti di essere riusciti a far ricredere le persone sull’utilizzo delle cinghie in sostituzione al ragno, cosa di cui erano molto scettici.

Ringraziamo tutta la Croce Verde di Asti per averci accolto e per l’ospitalità e facciamo i complimenti a tutti gli altri partecipanti alla gara.

 

 

Su questo sito usiamo cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Questi cookies sono essenziali per le funzionalità del sito To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

  I accept cookies from this site.
EU Cookie Directive Module Information